Le Aree Protette delle Alpi Cozie sono campioni di una biodiversità tutta da scoprire.
È davvero incredibile la varietà di piante e animali che si possono incontrare frequentando i nostri parchi e i siti Natura 2000 gestiti, soprattutto se ci si concentra sui più piccoli, come ad esempio gli insetti.
È proprio tra questi minuscoli abitanti delle nostre montagne che si nascondono dei veri e propri “gioielli” naturalistici, specie che non si trovano in nessun’altra parte del mondo se non sulle Alpi Cozie. Si tratta dei cosiddetti endemismi: quelle specie la cui presenza è esclusiva e caratteristica di una regione circoscritta.
È il caso, tra gli altri, della rara cavalletta Chorthippus cialancensis, il Cortippo di Conca Cialancia.
Il primo ad accorgersi della presenza di una insolita cavalletta nelle praterie alpine delle valli pinerolesi fu l’entomologo svizzero Adolf Nadig (1910-2003), che nel 1986 pubblicò la descrizione di una nuova specie di ortottero sulla base di esemplari raccolti l’anno precedente tra Conca Cialancia e l’area dei 13 Laghi, in Val Germanasca. La chiamò Chorthippus cialanciensis, proprio in onore al luogo dove l’aveva trovata.
Nei decenni successivi, le poche ricerche condotte su questa specie ne hanno evidenziato la rarità, individuando località di presenza aggiuntive rispetto a quelle trovate da Nadig, ma rivelando una distribuzione comunque limitata alle sole Alpi Cozie. In base alle conoscenze odierne, il Cortippo di Conca Cialancia è a tutti gli effetti una specie endemica delle Alpi Cozie, in quanto la sua distribuzione è limitata alle valli Po, Pellice, Germanasca, Chisone e Sangone in Italia, ed all’alta Valle del Guil (Queyras) in Francia.
Purtroppo, come tutte le specie tipicamente alpine, anche il Cortippo di Conca Cialancia è minacciato di estinzione a causa dei cambiamenti climatici, soprattutto in funzione della limitata estensione del suo areale.
Lista Rossa IUCN degli Ortotteri d’Europa classifica Chorthippus cialancensis come “Quasi minacciata” (Near-threatened), ma si tratta di una classificazione che andrà probabilmente rivista nel prossimo futuro, anche in seguito ad approfondimenti sull’ecologia della specie che si spera verranno condotti a breve.